mercoledì 28 gennaio 2009

Le più strane ads dal mondo che son riuscito a trovare

Racchiudo in questo post le 6 pubblicità più strane, secondo il mio modesto parere, trovate finora.

1
Questa sfrutta una famosissima foto, l'esecuzione di un prigioniero durante la guerra del Vietnam, realizzata da Eddie Adams. Però, al posto della pistola, è stato messo un francobollo, per dare un altro significato a quello realmente attribuibile a tale foto. La mission di questa pubblicità è quella di salvaguardare i diritti dei detenuti in tutto il mondo, secondo l'autore.

2

Nel promuovere il WWF, in Cina hanno scelto di usare il logo dell'ente come pattern per realizzare l'intero visual della pubblicità. Trovo eccezionale la semplicità/complessità di questo lavoro, perché coi bianchi/neri del logo (il panda) sono riusciti a realizzare il visual finale, le antilopi.

3
In questa ad si gioca molto sul significante, cioè la parte connotativa del messaggio. Basta la semplice stilizzazione di un signore coi baffi per ricondurlo ad Hitler, ma se vi aggiungiamo un cappello, ecco che all'istante vedremo Charlie Chaplin. Il claim infatti è: "E' il cappello.". Com'è facilmente intuibile, il committente è un produttore di cappelli, e questa ad proviene dalla Germania.

4
Una delle poche pubblicità italiane esportate all'estero. Il visual, di forte impatto, rappresenta il dolore fisico sotto forma di aculei subcutanei, che spesso è la sensazione che proviamo quando ci fa male una certa parte del nostro corpo. Il prodotto reclamizzato qui è un analgesico, anche se il packshot è assente.

5
Questa, proveniente dagli USA, gioca moltissimo sul commonground di ogni cittadino americano, perché sostituendo la lettera "L" di Luck(ovvero fortuna), con la "F" si ottiene un altra parola (che non voglio nemmeno citare). Tutto sta nello scegliere quale parola affibbiare a questa forma di comunicazione. Anche il forte impatto delinea la sponsorizzazione del prodotto. Per conseguire maggiore ambiguità, sotto il packshot del prodotto, c'è il claim con su scritto: "Sei cattivo abbastanza?"

6
Questa rappresenta una inconsueta applicazione pubblicitaria, mai vista nel Bel paese. Qui si paragona il movimento centrifugo delle lavatrici all'acidità di stomaco, e la soluzione è Pepto-Bismol, un antiacido assente in Europa. L'originalità sta proprio nel contesto dove si sviluppa la comunicazione, perché nelle lavanderie a gettoni si osserva molto a lungo il cestello che gira, e diventa meccanico poi guardare cosa circonda lo sportello della lavatrice.

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